Trasferta Hannover: Ispirazione della pausa pranzo! :)
(racconto del nostro socio Boris)
Amburgo, ore 7 del mattino di una domenica di aprile. Il tifoso delle Brigate Garibaldi si prepara il suo caffè, mentre il suo pensiero appena sveglio va alla trasferta che lo attende: si gioca Hannover 96-Sankt Pauli. E’ una partita fondamentale per il campionato, le sensazioni sono un misto di paura ed eccitazione. Il tempo fuori dalla finestra è quello di un classico Aprile amburghese: potrebbe piovere come nevicare, e la primavera come ogni anno si prende il suo tempo per arrivare. Meglio coprirsi: cuffia con il jolly roger, la classica sciarpa rossa delle Brigate al collo, e si va verso la stazione dei treni.
Il socio delle Brigate può avere diversi volti: può essere un italiano che si è spostato a Nord anni fa e che qui ha costruito la sua famiglia o un giovane appena arrivato in cerca di un lavoro migliore. Ci sono tedeschi, inglesi o marocchini, spagnoli e cileni ci sono medici, scienziati, cuochi infermieri ed anche progettatori di aerei, abbiamo attori ed anche sportivi, ci sono donne, uomini e bambini, in pratica tutti quelli che mancano dalla nostra Italia. Ormai il ritrovo di una famiglia allargata unita dall’amore verso il St. Pauli.
Dopo aver riposato in treno si arriva in Bassa Sassonia. Sono tanti i treni in arrivo, i tifosi del Pauli sono tanti e affollano la stazione, mentre tra le bandiere dell’Hannover si intravede qualche simpatizzando dei cuginastri. Ritrovo al binario con tutti i soci per la spartizione dei biglietti: anche questa settimana i presidenti hanno fatto un lavoro certosino per trovare i biglietti per tutti, nella speranza che nessuno rimanga fuori dagli spalti. A conti fatti saremo oltre 30 in trasferta.
Mentre i più intraprendenti stappano le prime birre, ci si muove a passo spedito verso lo stadio: l’obbiettivo è arrivare prima di tutti per sistemare il grande striscione delle Brigate nella prima fila del settore ospiti, subito dietro la porta. Nella metro i tifosi del St.Pauli si riconoscono subito: magliette Antifa e spille arcobaleno e lo sguardo di chi sa che oggi si gioca la promozione.
Arrivati al settore ospiti il primo ostacolo: la sicurezza non si fida e vuole vedere l’arsenale di bandiere e striscioni che abbiamo al seguito. Si srotola, allora, l’enorme telone rosso e il poliziotto legge la scritta a lettere cubitali: “Brigate Garibaldi” – “Garibaldi? E’ chi è Garibaldi?” chiede. Non c’è tempo per le lezioni di storia, un socio brevemente dice le parole magiche: Garibaldi fu meglio di Bismark e con la battuta lo si liquida e si entra.
Prime file prese, telone legato, ora ci si può rilassare con un Bratwurst e la prima meritata birra e mentre arrivano a scaglioni tutti, si condividono le ansie pre-partita, ancora traumatizzati dalla domenica precedente contro l’Elversberg.
Aggregate tutte le brigate arriva il fischio d’inizio e si inizia a cantare, mentre la folle primavera del nord porta addirittura la neve. La partita è dura, l’Hannover pressa alto e i nostri fanno fatica, ma lo sapevamo che sarebbe stata dura. Poi all’improvviso arriva il gol di Afolayan, il settore ospiti esplode e ci si può finalmente abbracciare. Solo per poco perché 3 minuti dopo arriva la doccia fredda con il pareggio dei padroni di casa, si va alla pausa in parità. Durante la pausa serpeggia ancora il timore che si possa perdere ancora e buttare all’aria il campionato, ma le sensazioni sembrano diverse dalla settimana scorsa.
Ogni socio ormai compra le birre per sé e per tutti gli altri, lo spirito di gruppo è più importante di qualche euro. Si ricomincia, il Sankt Pauli inizia con spirito diverso, sono concentrati, sono agguerriti e anche il tifo dei nostri si fa sentire. Eggestein ci regala il gol vittoria proprio a pochi passi da noi e ora si può davvero esplodere al coro di “Allez Sankt Pauli” mentre sventoliamo il tricolore delle BG e la nostra bandiera con i quattro mori sardi per ricordare Ilaria (link).
A fine partita i volti sono distesi, si parla già di Rostock e di Derby, e si chiacchiera con nuovi amici conosciuti sugli spalti. Ci si avvia verso la stazione con calma mentre nella metro i tifosi del Pauli alzano un coro: “Siamo tutti antifascisti!”. Tanti non sanno ancora come arrivare ad Amburgo, in qualche modo un treno lo si trova e sia mai che si risparmi anche sul biglietto, in fin dei conti siamo per l´internazionale ed essere una volta portoghesi va benissimo ma ora l’importante è festeggiare!
Amburgo, ore 20.30, il tifoso del Sankt Pauli arriva a casa dopo 3 ore di treno regionale passate in piedi, con qualche birra di troppo sullo stomaco, stanco, ma felice. Controlla ancora la classifica per essere sicuro: St. Pauli a +5 sul Düsseldorf, i cuginetti a -11 e fuori dai giochi, Rostock in zona retrocessione. eeeee vvvaaaaiiiiiiiiiii avanti il prossimo!