L’isola popolare di Salerno: la Zona Orientale Rugby Popolare

11.11.2020 16:06 di  Stefano Pagnozzi   vedi letture
L’isola popolare di Salerno: la Zona Orientale Rugby Popolare

L’ennesima bella storia di partecipazione e impegno sociale, sulla scia della nostra realtà e attivamente sostenitori del Sankt Pauli, ci arriva dalla Campania con la storia della Zona Orientale Rugby Popolare Salerno.

Contattato dalla redazione il collettivo ci ha raccontato la propria esperienza dentro e fuori dal campo da gioco fatta di impegno e lotta per uno sport sempre più aperto e inclusivo: ’’La Zona Orientale Rugby Popolare Salerno (per noi, semplicemente ZetaO) è la squadra di rugby popolare di Salerno. Crediamo fortemente nello sport come diritto di tutti e di tutte, contro ogni forma di violenza, prevaricazione, discriminazione, fascismo e razzismo. Il progetto, che amiamo definire di utopia sportiva, nasce sull’onda lunga delle lotte condotte dal Comitato “Giù le mani dal Porticciolo”. Tra le varie attività promosse dal comitato, ci furono due edizioni di “Porticciolo Senza Frontiere”, una sorta di olimpiade estiva svoltasi sulle spiagge del borgo marinaro di Salerno, che prevedeva anche un torneo di beach rugby aperto a tutti e tutte, al quale parteciparono, tra gli altri, gli All Reds di Roma, nostr* fratelli e sorelle maggiori.

In secondo luogo, si viveva un periodo in cui gli/le antifascist* salernitan* ragionavano sulla necessità di dare vita ad un’esperienza di sport popolare nell’ottica di togliere spazio ai fasci nelle periferie. Contro ogni previsione, nell’assemblea decisiva i rugbisti erano la maggioranza! Così, a febbraio 2015, iniziarono i primi allenamenti, e il 2 novembre dello stesso anno vide la luce l’associazione sportiva dilettantistica.

Il nome è una sorta di dichiarazione di intenti: la squadra nasce nella zona orientale di Salerno, popolosa periferia, con la voglia di vivere i nostri quartieri popolari come spazi di riscatto e innovazione sociale. Tre i pilastri alla base del progetto: antifascismo, antirazzismo e antisessismo (inseriti anche nello statuto). L’autogestione e l’autofinanziamento le pratiche scelte per portarlo avanti. Una squadra che è una presa di coscienza collettiva.

Inizialmente era molto forte (forse troppo) il peso dell’area militante; nel tempo la composizione della squadra si è fatta molto più eterogenea, al suo interno ci trovi di tutto: lavoratori e lavoratrici, disoccupati, precari, professionisti, soggettività LGBTQIA+, studenti Erasmus, rifugiati, persone alle prime esperienze sportive e/o politiche. In cinque anni di attività e lotte sportive e sociali la squadra è stata attraversata da centinaia di persone, tutti e tutte saldamente uniti intorno a un progetto di utopia sportiva. Al momento possiamo vantare circa 100 iscritti, a cui si sommano circa 200 soci sostenitori. L’assemblea è il nostro organo di governo, le decisioni si prendono in assoluta orizzontalità; per quanto riguarda gli aspetti gestionali (burocrazia, amministrazione, area tecnica, giovanili, ecc), ognun* mette a disposizione le proprie competenze e il proprio tempo libero. Ovviamente, come in tutti i contesti, c’è chi è più coinvolto a livello operativo e chi meno.

Abbiamo disputato 3 campionati federali consecutivi, riportando - dopo sei anni di assenza - il rugby femminile a Salerno. La squadra maschile milita nella serie C2 regionale, la femminile partecipa alla Coppa Italia a 7. Ma l’appuntamento imperdibile di ogni stagione sportiva è il Seven Antirazzista all’Acrobax, a cui partecipiamo ininterrottamente da ben 5 edizioni. Da quest’anno, infine, siamo entrati a far parte della neonata Rete del Rugby Popolare, che unisce una serie di realtà rugbistiche attive in tutta Italia, da Catania a Torino.

Ad ottobre 2019 abbiamo ottenuto in concessione, dopo 3 anni di pressing sulle istituzioni comunali, un campo nel quartiere di Sant’Eustachio, una zona periferica particolarmente complessa dal punto di vista sociale. L’impianto, il “24 maggio 1999” (data in cui 4 tifosi della Salernitana persero la vita a causa di un incendio che si sviluppò sul treno che li stava riportando a casa dalla trasferta di Piacenza, che sancì la retrocessione della Salernitana dalla serie A), da anni in stato di completo abbandono, è stato da noi riqualificato e rigenerato. Le squadre seniores maschile e femminile si allenano lì; parallelamente, abbiamo avviato le attività di minirugby, con una base di una quindicina tra bambini e bambine.

Siamo impegnati attivamente nell’integrazione dei migranti, nel contrasto alla violenza di genere, nell’aggregazione dei giovani nelle periferie, collaborando con le altre realtà (purtroppo non tantissime) presenti sul nostro territorio. Siamo orgogliosi di aver vinto, tre anni fa, il contest nazionale “Fratelli di Sport 2017”, promosso da Coni e Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha premiato le dieci migliori azioni di integrazione promosse attraverso lo sport (qui il link istituzionale: http://www.integrazionemigranti.gov.it/Attualita/Notizie/Pagine/Sport-e-integrazione-i-10-vincitori-del-contest-per-le-associazioni-sportive-.aspx). La ZetaO prese parte al concorso con il video “Mischia le diversità, placca il razzismo!” – disponibile sul canale Youtube del Comitato cliccando qui – in cui abbiamo raccontato l’open day dell’inclusione organizzato il 1° dicembre 2017 sul lungomare di Salerno. All’iniziativa parteciparono i minori stranieri non accompagnati ospiti delle comunità alloggio presenti sul territorio salernitano.

In questi quattro anni diversi migranti hanno partecipato alle nostre attività sportive e sociali. L’anno scorso, ha esordito in campionato con noi un ragazzo eritreo, titolare dello status di rifugiato; l’anno prima ancora tesserammo un minore eritreo non accompagnato, e un giovane originario della Guinea-Bissau, in possesso del permesso di soggiorno per motivi umanitari. I componenti della ZetaO, infine, hanno partecipato a numerose manifestazioni antirazziste sia a livello locale che nazionale. Mai un passo indietro. Adelante ZetaO!’’

L’associazione è auto-finanziata, democratica, inclusiva, schierata contro ogni forma di discriminazione e le sue attività sono in perfetta linea con il progetto politico-sportivo della nostra realtà del Sankt Pauli.