"I vostri soldi di merda non sono sufficienti". Parola di Uli Hoeneß.

14.11.2021 22:48 di  Redazione StPauli   vedi letture
Uli Hoeneß (con la sciarpa)
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Uli Hoeneß (con la sciarpa)
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport

Sì, lo sappiamo già quello che vorreste dire dopo aver letto questo articolo: Uli Hoeneß, con la sua condanna passata in giudicato per evasione fiscale e i suoi quasi tre anni di carcere, apparentemente non sembrerebbe la persona migliore per parlare di bilanci e moralità. Forse è vero, Hoeneß ha sbagliato nei confronti della collettività e ha pagato. Duramente. Con una pena inimmaginabile in Italia. E si è in qualche modo redento, riacquistando la piena parola.

Nel corso di un podcast nei giorni scorsi Hoeneß ha parlato del ruolo degli emiri nel calcio europeo, in particolare Manchestern City e Paris Saint Germain. Forse facilitato dal contesto informale del podcast e dal fatto di non ricoprire più alcun ruolo di primo piano (è solo presidente onorario), Hoeneß ha spiegato a modo suo che il denaro non è l'ingrediente magico per rendere un club vincente in Europa: "I vostri soldi di merda non sono sufficienti" ha esclamato, rivolgendosi appunto a City e PSG.

"Cosa hanno vinto? Finora non hanno vinto niente - ha spiegato ancora - i due club non hanno vinto una sola Champions League, nemmeno una!" Poi è arrivata una domanda provocatoria, circa le possibiliti similitudini tra lo stesso Hoeneß e il boss del club qatariota Nasser Al-Khelaifi del PSG. "La differenza è che io ho lavorato duramente per i soldi mentre a lui sono stati dati in dono", ha detto il presidente onorario. E il PSG continuerà a perdere contro il Bayern. "Non sempre, ma a volte - chiosa Hoeneß - Quello deve essere l'obiettivo. Se vinceremo contro di loro, sarò davvero felice!".

Poche parole, a tratti molto forte, ben esemplificative della differenza di vedute del calcio in Germania - dove il nostro Sankt Pauli è uno dei principali alfieri della difesa della tradizione - e il resto del mondo, purtroppo Italia compresa, dove si è esposti ai capricci del capitale.