E se fosse Elversberg la nuova associazione in Bundesliga? La sua storia

Elversberg nasce, come molte delle più antiche associazioni sportive, a cavallo della rivoluzione industriale. Anche il nostro St. Pauli nasce come società ginnica nel 1852, proprio come i bianconeri di Elversberg.
Nella zona al confine tra Francia, Germania e Belgio, le miniere di carbone erano numerosissime. Charleroi e la “nostra Marcinelle” non sono molto lontane da Elversberg. Lo sport fungeva da motore aggregante e integratore all’interno di un contesto industriale molto pesante e difficile.
Accanto alle miniere di Elversberg nacquero quindi attività sportive che portarono alla creazione dei primi gruppi sportivi. Il St. Pauli ricorda la fondazione della sezione calcio avvenuta nel 1910, mentre i bianconeri crearono nel 1907 il FC Germania Elversberg, poi rinominato SV Elversberg dopo la Prima guerra mondiale.
In Italia, a differenza delle nostre esperienze spesso fallimentari, in Germania le associazioni sportive mettono al centro del “villaggio” la pratica sportiva e le persone, con organizzazioni democratiche e partecipazione reale. In Italia abbiamo ormai perso entrambe queste dimensioni fondamentali.
Se dovessero vincere lo spareggio contro l’Heidenheim, potremmo assistere all’ingresso di un nuovo gruppo sportivo nella massima competizione tedesca: la Bundesliga!
Ma chi sono oggi quelli del SV Elversberg? (SV sta per “associazione sportiva”):
Il SV Elversberg ha vinto il campionato di Serie D nel 2022 e successivamente, nel 2023, ha conquistato anche il titolo in Serie C (Bundesliga 3). Per un anno ha giocato in maniera molto convincente nella Serie B tedesca e ora tenta il salto nella massima serie: la spettacolare Bundesliga!
In soli quattro anni è passato dalla quarta categoria quasi fino alla vetta del calcio tedesco. I meriti vanno soprattutto a una classe dirigente eletta democraticamente nell’assemblea generale, che coinvolge i soci delle varie sezioni.
Gli oltre 6.000 soci rappresentano la base associativa. Solo nel calcio femminile si contano 5 squadre più il settore giovanile. Gli uomini formano oltre 14 squadre: la prima squadra disputa lo spareggio, la seconda gioca in Serie D e molte altre continuano a portare avanti il progetto di base, quello che purtroppo manca da noi.
Parlando con esperti del Nord Europa, emerge un grande rispetto, ma anche una certa “paura sportiva” da parte dei tifosi del St. Pauli nei confronti dei bianconeri di Elversberg, per il lavoro di base che stanno realizzando. Poche altre associazioni vantano una struttura simile.
Molti sarebbero tentati di sperare nella vittoria dell’Heidenheim, che non dispone di un grande settore di base. Ma va riconosciuto il lavoro eccezionale svolto da Elversberg.
Se Heidenheim è una città da 50.000 abitanti, ci chiediamo quante città in Italia abbiano una squadra in Serie A. Elversberg porterebbe nella Bundesliga il più piccolo villaggio mai partecipante: solo 7.400 abitanti.
Il loro stadio, che sarà ampliato a breve, ha una capienza attuale di 10.000 posti (presto portati a 15.000). Paradossalmente, lo stadio potrà contenere più spettatori degli abitanti stessi! Considerando qualche pensionato e non praticante, si può stimare che il 90% della popolazione sia tesserata alla loro associazione sportiva.
Facendo un paragone: se Napoli avesse la stessa proporzione, conterebbe 2 milioni di soci; Bari ne avrebbe oltre 500.000! Questo rappresenterebbe un'enorme forza economica per i rispettivi club. Ma in Italia queste realtà non vengono comprese, e rimangono spesso nascoste dai media.
Il “capo del villaggio”, eletto in assemblea — come anche a Heidenheim e nelle altre associazioni tedesche — è il signor Dominik Holzer, giovane rappresentante della Presidenza.
Lo statuto del SV Elversberg prevede una presidenza composta da 7 membri eletti (contro i 5 del St. Pauli). Dominik è il portavoce di questo consiglio, spesso chiamato Presidente. Suo padre, Frank Holzer, ex membro del CdA, ha portato come sponsor la propria industria farmaceutica, la Ursapharm Srl, fondata nel 1974 e con sede proprio nel villaggio.
Il rapporto tra sponsor e club è di affiancamento, non di utilizzo personale. Gli oltre 900 dipendenti dell’azienda sono orgogliosi sia della loro impresa che del club supportato dal “figliolo”.
In questo “paese dei balocchi”, le sorprese sportive sono all’ordine del giorno. Ma queste utopie — quasi marxiste, forse anche molto francescane — sembrano possibili solo in Germania, mentre in Italia regna la speculazione.
Forza bianconeri del... borgo rosso rosso rosso! (cit. Alberto Sordi, film 1970)