Seguiamo l'esempio del St Pauli: sport come cittadinanza attiva

15.07.2023 18:00 di  Roberto Consiglio   vedi letture
Millerntor
Millerntor
© foto di FCSP

Nell'epoca attuale si sente spesso parlare di cittadinanza attiva. Tale concetto in Italia, il più delle volte, viene usato per descrivere la nullafacenza giovanile che, oltre a lamentarsi dei vari punti negativi che dilagano in numerosi ambiti della vita quotidiana, fa ben poco altro per cambiare realmente le cose.

A livello europeo, invece, la concezione di nozioni come cittadinanza attiva cambia radicalmente. L'Unione dei 27 la fa infatti rientrare nelle cosiddette “competenza europee” che sono una “combinazione di conoscenze, abilità e attitudini che l’unione Europea ha individuato come punto di riferimento per l’istruzione e l’apprendimento di cittadine e cittadini”.

Sono in totali queste competenze base: 1) competenza alfabetica funzionale; 2) competenza multilinguistica; 3) competenza matematica e competenza di base in scienze e tecnologie; 4) competenza digitale; 5) competenza personale, sociale e capacità di imparare ad imparare; 6) competenza sociale e civica in materia di cittadinanza; 7) competenza imprenditoriale; 8) competenza in materia di consapevolezza ed espressione culturali.

Mancano, però, quelle che fanno riferimento all’ambito della corporeità, della motricità e della pratica sportiva. Tutto questo nonostante tali attività rivestano, all’interno di società complesse come le nostre, importanti ruoli in termini di salute e benessere individuale e collettivo, di educazione alla relazione e alla cooperazione fra diversi, di inclusione sociale e formazione di una cultura anti-discriminatoria.

Per cercare di far entrare anche queste nuove pratiche nel mondo delle cosiddette competenze europee è stata lanciata una vera e propria campagna dal titolo “La Nona Competenza”. Come si legge sul sito della stessa campagna (link) tale idea si basa su tre pilastri fondamentali: 1) attivare un movimento di opinione e buone pratiche, diffuso a livello nazionale e internazionale, che si ponga l’obiettivo di colmare il vuoto lasciato dal parlamento europeo; 2) ottenere su un piano istituzionale e politico il riconoscimento del valore che la sfera della corporeità, della motricità e di una buona pratica sportiva già rivestono sul piano della letteratura scientifica, del tessuto sociale, delle abitudini individuali; 3) rivendicare una serie di interventi concreti da parte delle istituzioni competenti. Questi interventi si possono riassumere in: aumento del monte ore dedicato nei comparti educativi/formativi dei singoli stati; abbassamento dei costi ed ampliamento della sfera di accessibilità; riqualificazione degli impianti sportivi abbandonati o sottoutilizzati e loro equa assegnazione; investimenti strutturali e specifici tesi a diffondere la competenza corporea, motoria e sportiva su piano culturale e pratico. 

Una sfida che riguarda specialmente del cosiddetto sport popolare italiano. Tra i primi firmatari ci sono, non a caso, due esempi di sport popolari, originari della provincia di Padova ma che sono conosciuti a livello nazionale: 

Polisportiva San Precario - link:     

e Quadrato Meticcio Football - link.

Vi invitiamo quindi a firmare con noi! 

Se questa situazione in Italia è ancora allo stadio embrionale in altre zone d'Europa sta andando avanti da parecchi anni ed ha raggiunto risultati eccellenti. Uno degli esempi più virtuosi che si può fare in questo campo è, ancora una volta, quello del St Pauli.

Il concetto di associazionismo sportivo dei pirati di Amburgo ha più volte dimostrato che la persona cresce con determinati valori anche grazie al mondo che lo circonda e ai pensieri che trasmette questa società.

Non a caso i piccoli tifosi dei pirati, fin da piccoli, hanno la possibilità di andare al nido proprio in una struttura che si trova all'interno del mitico Millerntor (lo stadio di casa del St Pauli FC - link). 

Il resto, manco a dirlo, è una ovvia conseguenza che porta il club a non avere praticamente problemi con tematiche quali fascismo, razzismo e sessismo.