Celtic e Glasgow, storia di una città internazionalista e partigiana

28.02.2022 12:38 di  Luca Bolli   vedi letture
Celtic e Glasgow, storia di una città internazionalista e partigiana

Che Glasgow fosse una città da brividi, piena di storie e soprattutto molto vicina ai “sankt pauliani” d'Italia lo sapevamo; come al solito noi cerchiamo di raccontare qualcosa di nuovo e far scoprire storie poco conosciute al grande pubblico.

Nel 1849 la nostra penisola stava ancora combattendo le Guerre di Indipendenza e su tutti spiccava un certo Garibaldi, che con le prime camicie rosse della storia comandava gruppi di veri e propri internazionalisti che volevano - e si battevano - per un mondo migliore.Si unirono a lui schiere di giovani provenienti dalla Spagna, dall'Ungheria, dalla Francia, dalla Germania ed anche dall'Inghilterra, soprattutto dalle fabbriche di Glasgow.

Proprio la working class di Glasgow si era appassionata al condottiero italiano: nel 1849 a Londra si raccoglievano soldi per aiutare gli italiani nella Repubblica Romana e, un decennio dopo, per la spedizione dei Mille. La base era al numero 8 di Salisbury Street di Londra, ma i fondi erano pochi e le officine di Glasgow, seguite da quelle di Manchester, si misero d'accordo per lavorare un giorno in più, il sabato, per devolvere i guadagni ai Garibaldini in partenza con le navi per costruire la futura Italia.
La fama di Garibaldi era tale che in più di 500.000 lo accolsero a Trafalgar Square, durante una delle sue visite nella capitale inglese, mentre più avanti Ricciotti Garibaldi, figlio di Anita e Giuseppe, fu rappresentante delle camicie rosse Garibaldine alla prima Internazionale organizzata da Karl Marx, Friedrich Engels e Michail Bakunin.

Più di mezzo secolo dopo l'Europa cominciò a vivere il periodo forse più buio della sua storia, con correnti nazionalistiche che crescevano dal basso e si propagavano. Il continente si sta fascistizzando e, con la Spagna ormai dilaniata dalla guerra civile, si mobilitarono in tutta Europa eserciti di giovani a sostegno della democrazia e del socialismo.
Ancora una volta Glasgow fu una delle città più attive. Moltissimi partigiani si unirono sotto il nome delle Brigate Internazionali e delle Brigate Garibaldi, il primo nucleo di quelle che, solo pochi anni dopo e insieme agli Alleati, avrebbero avuto un ruolo decisivo per la liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

Il viaggio che racconta il legame tra Glasgow, Italia, Brigate e Sankt Pauli che vi abbiamo raccontato qui e più volte su tuttostpauli, si conclude sulle rive del fiume Clyde di Glasgow, appunto a Clyde Street 286, dove si erge una piccola statua scura, una figura di donna con le braccia tese verso il cielo. Quella donna è Dolores Ibarruri (1895 – 1989), politica, attivista e antifascista iberica. Quella del "No Pasaran!" Durante la Guerra Civile Spagnola, esiliata sotto il franchismo e poi tornata a casa per lottare per la democrazia.

Un monumento piccolo, ma enorme, che vi consigliamo di visitare nel caso andaste in città. Eretto non lontano dal centro di Glasgow contro ogni tipo di fascismo, racconta e rende omaggio agli oltre 2000 uomini e donne che si unirono alle brigate internazionali in Spagna, al motto di “meglio morire in piedi, che vivere per sempre in ginocchio” (D.Ibarruri).

Ai nostri amici di Glasgow (come Gary, qui il link) e a tutti gli altri Garibaldini scozzesi va il nostro saluto e la nostra gratitudine..

Forza Celtic; forza Sankt Pauli!
No pasaran ‍️✊