Qatar 2022: la sconfitta del calcio

20.11.2022 16:13 di Redazione StPauli   vedi letture
Qatar 2022: la sconfitta del calcio
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Oggi inizia il mondiale di calcio in Qatar.

Oggi sono venuti a mancare lo sport, quello di base e vero che da sempre noi di TuttoStPauli cerchiamo di propagandare, e i diritti umani.

Diverse tifoserie tedesche nelle scorse settimane hanno preso posizione contro questi mondiali. Qualcosa (ma poco) si è mosso anche in Italia.

In Germania addirittura alcune società si sono esposte pubblicamente. Vogliamo ricordare il Werder Brema, l'Amburgo e ovviamente il nostro St Pauli.

Vi riportiamo un estratto del comunicato ufficiale del Werder Brema.

"Cari tifosi del Werder,

Nei giorni scorsi sono state annunciate le squadre delle nazionali di tutto il mondo per i Mondiali del 2022. Dal punto di vista dell'SV Werder Bremen, con le convocazioni di Niclas Füllkrug e Milos Veljkovic, è finalmente iniziata anche la cronaca dell'evento, fortemente criticato sin da quando è stato assegnato al Qatar oltre un decennio fa.

Negli ultimi mesi abbiamo riflettuto a lungo sul nostro approccio a questo torneo. Come SV Werder abbiamo una posizione chiara: la Coppa del Mondo non avrebbe mai dovuto essere assegnata al Qatar. Da un lato, le decisioni non trasparenti e la corruzione in merito all'assegnazione della competizione hanno danneggiato a lungo la reputazione del calcio. Mentre, dall'altro, vergognosi abusi dei diritti umani, discriminazione della comunità LGBTIQA+ e forti restrizioni ai diritti delle donne nel paese, così come i modi in cui le risorse naturali sono state utilizzate, non sono compatibili con i nostri valori.

Molti hanno chiesto un boicottaggio completo del torneo. Tuttavia, dal nostro punto di vista, il silenzio totale intorno all'evento non invia il segnale giusto. È importante sottolineare gravi lamentele sul campo, piuttosto che nasconderle dietro un silenzio apparentemente non coinvolto. Al Werder, non siamo solo un club che un numero incredibile di persone tifa con passione da generazioni; facciamo anche parte dell'economia calcistica. Di conseguenza, abbiamo la responsabilità sociale di non tacere, ma di continuare a lavorare affinché un errore come questo non si ripeta.

Di conseguenza, vogliamo anche consentire consapevolmente alle voci critiche di dire la loro in interviste, post e storie sui nostri canali ufficiali, in modo che possa essere promossa una discussione riflessiva e fondata su argomenti come la discriminazione nei confronti della comunità LGBTIQA+, l'uguaglianza di genere o la necessità di avere più sostenibilità ecologica nel calcio. Questo è ciò su cui sta lavorando il nostro team dei media".