Qui Terni: l'azionariato popolare per trasformare tifosi in bancomat

27.06.2023 18:00 di  Roberto Consiglio   vedi letture
Stefano Bandecchi
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Stefano Bandecchi
© foto di Image Sport

Questo azionariato popolare non s'ha da fare. Potrebbe essere la frase perfetta per riassumere le prime settimane di vita del progetto lanciato dal patron della Ternana calcio, e fondatore dell'università telematica Niccolò Cusano, Stefano Bandecchi.

Una campagna intitolata “La Ternana è anche tua” che, come spiegato dallo numero uno della squadra umbra durante una diretta Instragram, aveva almeno all'inizio uno scopo ben preciso: “Volevo fare due chiacchiere con i tifosi della Ternana, ma i tifosi della Ternana sparsi ovunque, nel mondo, che vanno oltre i sindaci e altre storie, qui parliamo della Ternana Calcio. Ho pensato una cosa, dato che l'Università Niccolò Cusano vuole alienare una parte della Ternana perché il club ha un costo importante ed è una società particolare: se si creasse un gruppo di tifosi che potrebbe acquisire il 20% delle quote? Glielo regaleremmo. Anziché pagare 3 milioni di euro il club, se in questa gruppo entrassero 20.000 persone che tutti gli anni fanno un versamento minimo di 300 euro l’anno, magari anche distribuito in più mensilità, si arriverebbe a una cifra notevole, e il gruppo avrebbe chiaramente dei rappresentanti nel CdA, pensavo anche a dei responsabili votati direttamente dai membri dell'associazione. Ovviamente se si salisse di categoria il gruppo metterebbe una cifra pari a 6 milioni l'anno, qualunque sia la cifra da spendere. Ma così facendo la tifoseria avrebbe una parte integrante nel club, anche se chiaramente l'Università rimarrebbe con la maggioranza, magari vendendo anche un altro 25%. Però ecco, a quel punto si potrebbe parlare, chiacchierare... 25 euro al mese se li possono permettere in tantissimi, ed è aperta anche ai tifosi che a me non stanno simpatici”.

In questa nota si parla, purtroppo, solamente di acquisto di azioni e di guadagno economico: in poche parole, quindi, di mero capitale. Non viene però minimamente menzionato la parola “associazionismo sportivo” che, invece, mette al centro la socialità, l'importanza della persona che diventerebbe il centro del nuovo progetto sportivo. 

L’associazionismo sportivo è un modello che in Italia non viene mai seguito, sia nel mondo del cosiddetto calcio mainstream ma anche in quello dello sport popolare. Difatti, anche in realtà popolari molto affermate, erroneamente si continua a parlare di azionariato popolare questo contribuendo ad aumentare le incomprensioni. Chiariamo: 

i) per azionariato popolare è la partecipazione ad una società di capitali come infatti e giustamente ha provato a fare anche il Dr. Carlo Cottarelli con la sua Interspac (link). 

ii) associazionismo sportivo è il vero modello tedesco partecipativo, si pratica sport e si partecipa attivamente nella vita della associazione (link).

Nel caso del Ternana, come anche il progetto Interspac, questa nuova campagna, non ha portato i frutti sperati. Pochi mesi dopo il lancio dell'iniziativa il patron della squadra umbra infatti, in una intervista rilasciata al quotidiano “La Nazione”, ha affermato che : “E’ nostra ferma intenzione mantenere almeno il 60 per cento del pacchetto azionario della Ternana Calcio”. 

Qualora tale iniziativa (la campagna di azionariato popolare ndr) avesse il successo sperato” prosegue il numero uno del club rossoverde “non avremmo forse necessità di convogliare nuovi soci. Ma in base ai primi riscontri non credo proprio che arriveremo alla sottoscrizione del capitale sociale messo a disposizione. Capisco che non tutti possono essere in grado di garantire un versamento annuo pari a 300 euro per ogni azione acquistata a 8 euro, ma ci attendevamo un inizio decisamente migliore”.

Insomma la colpa del fallimento di questa idea è solo e solamente dei tifosi, e della loro taccaggine. Poco importa che, in passato, il presidente della Ternana si sia reso non proprio amico agli occhi della maggior parte dei tifosi dello stadio Liberati di Terni. Probabilmente non sono stati solo i non eccellenti risultati raggiunti sul campo dai ragazzi di Cristiano Lucarelli, che hanno chiuso la stagione all''undicesimo posto in classifica della serie cadetta, ed hanno perso anche il “derby dell'Umbria” di ritorno, contro i rivali storici del Perugia, con un sonoro 3-0.

Ma anche il fondatore dell'Unicusano si è reso protagonista di scontri parecchio infuocati con i suoi stessi supporter. A fine febbraio 2023 ricordiamo che si arrivò perfino agli sputi tra le due fazioni dopo la partita interna, giocata e persa contro il Cittadella con il risultato di 1-2. Nella seguente, ed infuocata, conferenza stampa fu lo stesso patron ternano che si lavò le mani da ogni accusa dicendo che aveva deciso di sputare verso i tifosi presenti sugli spalti perchè, a sua volta, era stato oggetto di sputi da parte di questi ultimi.

Anche in questo ambito ci vediamo poco che possa rientrare nel mondo del cosiddetto associazionismo sportivo. Qui, ed il modello lanciato dal nostro amato St Pauli lo insegna, i tifosi sono il centro di tutto il progetto, e non sono un bancomat

Non solo vengono chiamati in causa ad ogni decisione che i, consiglio di amministrazione della società deve prendere. Ma si cerca di far vivere loro la polisportiva a 360° grazie ad idee e progetti come, ad esempio, quello del Fanladen. 

Non ci stupisce che il patron della Ternana abbia un atteggiamento del genere verso i suoi tifosi. Una persona che vedo lo sport come Silvio Berlusconi, che ha gestito il Milan ed il Monza come delle vere e proprie aziende, per trarre profitto specie personalmente, non penso che arriverà mai a capire la differenza tra azionariato popolare e associazionismo sportivo. La differenza tra partecipazione e speculazione, tra sport e capitale eppure il nostro amico Dante conosceva la differenza dei valori e della lingua Italiana. 

La lingua italiana é molto semplice e bella, l´associazionismo sportivo é anche virtuoso, voi tutti lo sapete! Forza Sankt Pauli! 
 

Edit: proprio oggi arriva l'ultima impresa di questo soggetto che minaccia un dipendente del Comune (link). Siamo, anzi sono, questi.