Joachim Philipkowski, campione in campo... e quasi campione del Mondo

06.06.2023 10:00 di  Massimo Finizio   vedi letture
Philipkowski e Tempestilli
Philipkowski e Tempestilli
© foto di FCN

Joachim Philipkowski (62): ci conosciamo da ormai oltre 20 anni, da quando lui allenava la primavera del Sankt Pauli e noi accompagnavamo la stessa squadra. Era una bellissimo team dai tanti futuri talenti che il nostro grande Sankt Pauli era riuscito a forgiare. Tantissimi nomi che anche voi in Italia avete potuto ammirare nei campi mondiali, come il nostro amicissimo Deniz Baris che in coppa dei campioni con il Fener annullò Rino Gattuso, il bravissimo Zlatan Bajramovic nazionale bosniaco anche ex Friburgo e Schalke, Patrick Williams che poi anni più avanti accompagnò il talento Youssoufa Moukoko al Borussia che ha perso lo scudetto solo pochi giorni fa ed ancora Alex Maier nazionale tedesco e figura storica del Francoforte: tutti nostri amici ancora oggi come David Busso di origine sarda, il bravissimo e sempre gentilissimo portiere Torsten Miethe, Hauke Brückner che oggi coordina l'ufficio stampa dei Pirati, Christian Rahn, altro nazionale tedesco che ebbe solo la sfortuna di tanti infortuni cosi come anche Philip Albrecht una grande persona ed amico caro,sempre con il sorriso ed un grande Sankt Pauliano ancora oggi. Mark Pomorin e tanti altri oggi insieme al nostro Pipel fanno parte della squadra delle Legende dei Pirati un bel gruppo ed una vera ambasciata Sankt Pauliana.

Pipel è come noi un emigrato, nato nel nord della Polonia si trasferisce con tutta la sua famiglia nel 1972 dopo addirittura 25 richieste di asilo politico rifiutate, la 26 risulterà quella buona. Queste storie bisognerebbe raccontare ai nostri amici politici Italiani per dire cosa vuol dire emigrazione e come era una volta la nostra bella Europa divisa con tantissimi confini, molti dei quali oggi per fortuna non esistono più. Arrivato ad Amburgo inizia a giocare nelle strade e nei campetti per poi arrivare al BU di Amburgo altra squadra storica della zona nord della cittá. Si fa subito notare per il suo controllo di palla per la sua velocità e lo inseriscono in un gruppetto di ragazzi insieme ad un altro bambino, Andreas Brehme (Campione del Mondo Italia 90). Continueranno a giocare per alcuni anni e tutti e due saranno selezionati per le prime rappresentative ed anche invitati nel sud della Germania per dei test con il Saarbrucken. Tutti e due vennero presi ma alla fine Pipel decise di restare a studiare a Sankt Pauli lasciando il suo amico Andi vincere poi scudetti e campionati del Mondo con il Kaiserslautern, con i Bavaresi ed anche i nerazzurri di Milano. Pipel resta quindi con i Pirati, saranno in totale oltre 80 le partite di campionato con i Pirati e 13 gol messi a segno salendo di categoria in categoria ed arrivando fino alla serie B. Si notare ancora una volta da mezzo mondo, anche i nostri cuginastri lo volevano, oltre al solito Saarbrücken ma decise per il Norimberga con la quale Pipel scriverà una bellissima pagina sportiva, qui collezionando poi oltre 154 presenze in prima squadra con 13 gol. 

Infatti nel 1988 batterono allo stadio Flaminio a Roma i giallorossi della Roma con 2 gol ad 1, partita indimenticabile, io ero allo stadio Flaminio quel giorno, lo ricorderò sempre al nostro Pipel domandandogli anche scherzosamente, ma come avete fatto a perdere in casa a ritorno? Il ritorno dopo un gol immediato di Rudy Völler il Norimberga pareggiava ma poi un altro gol dei capitolini costringeva il Norimberga ai supplementari, un gol di Renato Portaluppi (chi se lo ricorda? nessuno) chiudeva tristemente la storia di Pipel in coppa UEFA. "Ho ancora la maglia della Roma di quella partita numero 3" ma meglio dimenticare. In confidenza e sempre scherzosamente

Dico che quella maglia doveva essere di Nela un grande esterno sinistro della Roma di quel tempo, e Pipel mi conferma "Sì io giocavo a destra per cui lui doveva essere il mio marcatore, mannaggia", sospira! "Noi avevamo una bella squadra con Andi Köpke in porta poi futuro campione del Mondo ad Italia 90" ed io scherzo ancora: "Figurati che io ero anche alla finale del 90, i tuoi colleghi festeggiarono alla Borghesiana con noi della Lodigiani nel centro più bello in Italia", come dire purtroppo un quasi campione del Mondo !

Ma Joachim è molto di più, una persona sempre attenta e garbata nel modo di vivere, attento e rispettoso di tutti, un grande personaggio, un vero Sankt pauliano anche per questo da oltre 30 anni in diverse funzioni con la maglia dei Pirati! Pensi veramente che il Sankt Pauli sia un modello da esportare ? Il famoso associazionismo (e. V.) anche in Italia? Vorresti ancora una volta giocare in Italia magari con le Leggende? "Io sono fortemente sicuro che questo modello associativo, è il modello a cui tutti ed in particolare voi italiani debbono guardare. Noi abbiamo in Germania come sai anche tu la deroga del 50+1 per cui chi vuole potrebbe o può aprire anche ad un aiuto economico, ma senza speculazioni esterne come avviene in alcune nazioni. Questo modello sviluppa e sostiene anche il settore giovanile, lo sport di base che sono le colonne portanti del associazionismo in Germania. Se potessi di nuovo giocare contro la Roma allora mi prenderei una bella rivincita, forse, ma insieme potremmo andare a visitare la bellissima città, ed anche la Borghesiana dove i miei colleghi festeggiarono la coppa del Mondo del 1990".

Joachim: quello sarà il primo posto che visiteremo insieme ! promesso ! e grazie per il colloquio, sempre forza Sankt Pauli!