Un Pirata sul palco: Paco Reconti

14.06.2021 15:26 di  Massimo Finizio   vedi letture
Un Pirata sul palco: Paco Reconti

Il personaggio di oggi è l’attore Paco Reconti. Nato a Reggio Calabria, si è trasferito a Roma agli inizi degli anni 80 per frequentare la scuola di danza classica per poi entrare piano piano sulla cinematografia tra un ballo, un ciack ed un calcio al pallone. Scherzoso e gentilissimo, Paco è un attore magari poco conosciuto ma di un grande talento e soprattutto aperto e socialmente impegnato. Vive a Roma da tanti anni, quando ancora ragazzino girava con un Boxer Blu ed ogni tanto anche con una vecchia bicicletta del panettiere nera anni 50. Chiaramente ha preso residenza prima nella storica zona di Campo dei Fiori poi a Trastevere: avrete capito che anche lui è della scuola del bar di San Calisto ( link ), vera e propria ambasciata giornalistica, musicale, sportiva e cinematografica di Roma. Il bar di San Calisto è un luogo che sia i dirigenti del Sankt Pauli che gli stessi giocatori e soci hanno potuto conoscere e frequentare da oltre 20 anni e dove hanno potuto porre la bandiera (o meglio, il gagliardetto) pirata.

Paco ci racconta che ha avuto il piacere di poter conoscere e collaborare sia con la famiglia Risi (Dino papà e Marco figlio), che con la famiglia De Sica (Christian e Vittorio). Altra preziosa collaborazione quella con la regista regista Liliana Cavani che lo chiama proprio mentre stiamo parlando del Sankt Pauli. Certo che il Sankt Pauli è una grande esperienza, tra una battuta ed un ricordo spiega a noi che questa mentalità sportiva deve essere assolutamente portata in Italia.

Non è solo socialismo allo stato puro, ma proprio sociale applicato alla vita: il massimo della Utopia diventata realtà. Cosa voler di più?” Chiede lui a noi. Noi non crediamo alle sue parole, ma fortunatamente sappiamo che vengono dal suo cuore ed anche da una chiara necessità sportiva da applicare in un deserto progettuale italiano. Tra un film quindi di De Sica ed uno di F.F. Coppola, da Cavani alla grande famiglia Risi, da Mel Gibson in “La passione di Cristo”, partecipa al film “3 tocchi”. Regista Marco Risi: si parla appunto di calcio e tutti gli attori fanno parte della squadra della nazionale attori, allenata da Giacomo Losi (uno dei piu grandi di sempre della AS Roma, ndr). In nazionale giocava pure Pierpaolo Pasolini, per il quale i calcio era l’unico rito residuo.

Cosa ci dici quindi delle tue esperienze sportive? Come lo vivi lo sport oggigiorno in italia?

Eh sì, devo confessare che non ho più piacere ad andare allo stadio, purtroppo. Tieni conto che a me lo sport ed in particolare il calcio mi ha sempre entusiasmato: da piccolo a Reggio mi prendevano per pazzo quando esponevo la bandiera del Cagliari e di Gigi Riva, da sempre il mio mito. Oggi invece ho perso questo amore: lo stadio é purtroppo lontano da essere un punto di integrazione e sviluppo sociale come era una volta. Ogni tanto ci si diverte a giocare con gli attori, ma allo stadio ormai non vado neanche a Reggio Calabria, che resta sempre la mia squadra e la mia città.

Quindi tu eri amante del calcio e del Cagliari di Gigi Riva? Hai mai visto il Cagliari o lo stesso Riva dal vivo?

A Reggio non ho potuto mai vedere il Cagliari, mentre a Roma invece ho visto sia il Cagliari che la Reggina: ogni tanto andavo, ma sono ormai oltre 30 anni che ho smesso. Ti racconto invece dello spettacolo di teatro, con regia di Pietro Bontempo, che portammo nel 2006 a Duisburg durante i mondiali. Arrivammo da Roma, noi del gruppo, per presentare questo spettacolo per lo staff la squadra ed anche per i tifosi emigranti e tutti quelli che erano in quei giorni là (anche noi eravamo presenti, ndr). Al nostro arrivo chi ci aprì la porta fu proprio Gigi Riva ed io, sceso velocemente dal pulmino che ci aveva preso all´aeroporto, mi misi ai suoi piedi gridando e baciandogli la mano dalla gioia. Non era teatro ma il cuore che stava parlando. Furono giorni bellissimi, soprattutto vedere Gigi Riva, una persona semplice ed eccezionale. Per questo sono sempre più convinto che la mentalitá aggregativa e sociale che non estranea nessuno la possiamo sviluppare anche in Italia. Abbiamo tantissime persone speciali, non solo G Riva, ma ci manca il modello del Sankt Pauli come riferimento. Oltre al Sankt Calisto e a te poi ho anche un nostro carissimo amico che mi parla da sempre de sto benedetto “santo pauli” (ride, ndr)e  anche Paolo (Sassanelli, regista al quale verrà dedicato il prossimo report) mi fa sempre una testa così. Preparati che vengo su appena possibile. Nell´ultimo film di Paolo (andato in onda anche su RAI3, “Due piccoli italiani”) era possibile salire solo sul bus dei pirati.

Con paolo ne abbiamo discusso e parlato tantissimo: il Sankt Pauli è unico.

lo so, in questo periodo siamo forse arrivati a raschiare il fondo, ma con nuovi stimoli ed esempi si risale sempre. Di sicuro anche grazie ai nostri pirati modello: preparati che arrivo a Sankt Pauli.

Grazie a te e sempre forza “Gigggi Rrriva” come dicono in Sardegna, e sempre grazie e abbracci a tutti: ti aspettiamo!

PS: TuttoStPauli parlerà questa sera anche di Paco Reconti su Radio Antenna Febea, la radio della Calabria! Qui il link allo streaming a partire dalle ore 19.