Anche in Germania il Capitale perde: il caso dell"Hertha Berlino

10.11.2021 23:35 di  Massimo Finizio   vedi letture
Hertha Berlino
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Hertha Berlino
© foto di Imago/Image Sport

Abbiamo cercato di spiegare il modello tedesco nelle sue più belle sfaccettature, in quelle anche discutibili ed anche critiche, abbiamo sempre raccontato che lo Sport parte dal basso per poi svilupparsi in maniera forte e piramidale verso l´alto del professionismo. Il modello tedesco, da noi meglio identificato come modello del St.Pauli sviluppa ad inizio una forte base sportiva creando e praticando i più diversi sport, da qui anche la forte identificazione nei colori della propria squadra cosa che chiaramente manca da noi in Italia.

La forma di associazione sportiva è necessaria per la iscrizione e partecipazione in tutti i campionati amatoriali semiprofessionistici ed anche professionistici, questa è la verità e non il contrario (al contrario purtroppo da noi bisogna essere una SPA e/o una SRL). A questa legge statutaria fu affiancata una "deroga"  che dal 1998 ha portato più problematiche e discussioni che benefici, ovvero di poter - ma non di dover - estrapolare solo la prima squadra dalla associazione sportiva, ovvero in italiano di affiancare alla stessa una società di capitali  che non solo potesse attrarre nuove forze economiche ma anche di poterle gestire. Questa deroga non fu accettata dalla maggior parte di associazioni sportive tedesche, in verità furono poche che pensarono di poter attrarre i capitali e noi vi abbiamo raccontato in passato (link Uerdingen) che questa ha portato più risultati negativi che positivi. 

Anche in Germania molti "avvoltoi" si sono subito fiondati in picchiata sulle associazioni sportive cercando di convincere i soci a votare lo scorporo: per questo cambio di statuto sono richiesti i 2/3 dei votanti. Il Bayern Monaco scorporò dal 2001 formando forse l'unica SPA in germania che possiamo dire che abbia portato vantaggi non solo per gli oltre mille dipendenti attuali, ma anche per il suo fatturato tra i migliori al mondo. 

Se per il Borussia Dortmund (scorporamento nel 1999) le cose vanno abbastanza bene con alti e bassi ma pur sempre un buon esempio con oltre 350 dipendenti ed un ottimo fatturato, troviamo invece squadre come l´Amburgo (ne parleremo in dettaglio prossimamente) già nel 1991 fondarono una Spa a se stante che aveva poca possibilità di manovra, ma solo nel 2014 riuscirono a convincere nella assemblea record con oltre 65.000 soci partecipanti, che si sarebbe scorporata. Il risultato qui invece è disastroso: una SPA sempre alla ricerca di nuovi capitali mal gestiti e soprattutto che non hanno mai portato giovamento sportivo anzi per la gioia dei pirati ad una retrocessione che tutti i pirati festeggiano con danze tribali di notte e di giorno. Inoltre la stessa Spa se non fossero arrivati oltre 25 milioni di aiuti statali probabilmente sarebbe fallita, mentre il CdA perde pezzi di giorno in giorno tutti che scappano. Per la cronaca: l'Amburgo ha anche il poco invidiabile record di 11 bilanci chiusi consecutivamente in negativo. Anche il prossimo probabile aumento di capitale non risolverà nulla, visto che i costi di giocatori e personale sono alle stelle.

Il nostro caso di oggi che desideriamo portare alla vostra sensibilità e conoscenza, riguarda l´Hertha di Berlino, scorporato nel 2002 in una Srl in accomandita per azioni. Nulla di nuovo sotto il sole per noi italiani nel vedere il famoso capitale amico dello sport investire senza senza nessuna remora. Ormai ci hanno insegnato mass media e giornalai vari che fondi di investimento, speculatori di ogni genere,magnati dai nomi strani e sconosciuti sono il bene dello Sport e che lo aiutano. 

Meno male se fosse cosi lo sport ed il calcio non sarebbero in fondo al mare. 

Dal 2002 la squadra di Berlino non ha avuto pace, finanziatori che si susseguono cambiano come se fossero attori alla ribalta al teatro della avanguardia. Prestanomi si susseguono fino al 2014 quando un nuovo manager si affaccia al balcone berlinese. 

Una ditta dal nome di Tennor Holding, che si stanzia come sede legale a Londra, mentre la sede operativa è ad Amsterdam. Non si sa come mai anche Hong Kong abbia anche la residenza personale del capo manager, ma nel 2002 il responsabile ed anche finanziatore Lars Windhorst è dichairato insolvente quindi fallimento. Anche lui imporvvisamente dopo 3 giorni risorge, crea nuovi nomi e nuove società, partecipa al fallimento di AirBerlin passa quindi in giudicato anche il suo risarcimento per circa 150 milioni di euro (2009). Improvvisamente si viene a sapere nel giugno del 2019 che lo stesso è entrato nel capitale sociale dell´Hertha con il 37,5% mentre le operazioni vengono seguite attentamente dal Bafin, ufficio di controllo del Ministero delle Finanze tedesco. Causa problemi interni al Hetha di Berlino, sempre alla ricerca di nuovi stadi e progetti fantasmagorici che noi italiani abbiamo imparato a conoscere molto bene, arrivano altri 99 milioni di euro (novembre 2019) ai quali seguono altri 150 milioni nel luglio del 2020. 

Il 02 novembre del 2021 il tribunale di Amsterdam dichiara nuovamente fallito il signor Lars Windhorst. A Berlino logicamente non si possono mettere le mani nei capelli, solo perché non hanno più capelli e neanche più fantasia 

Mediate, gente ,meditate.