Imperatore Franz - ricordi romani

09.01.2024 20:57 di  Massimo Finizio   vedi letture
Finizio e Beckembauer
Finizio e Beckembauer

Franz Beckenbauer non è stato solo un grande giocatore, ma anche un amante della nostra penisola, come tanti tedeschi di quel periodo era legato dal classico odio-amore. Era odio sportivo e lo possiamo capire, sempre con una grande dose di sportività e rispetto per via delle delusioni del 1970 il famoso 4-3 dove lui guidava la squadra dei panzer nonostante il suo infortunio che lo costringeva a giocare con un braccio fasciato al petto. Guidava una formazione di tedeschi legati all'Italia da Haller che giocava con i colori bianconeri a Schnellinger con i rossoneri di Milano. 

Quando incontrava le italiane andava sempre male, ed anche nel 1968 semifinale di coppa dei campioni con il Milan persa 2-0. L´amore per la penisola, dal mangiare alla moda, al gioco del calcio italiano che lo batteva sempre. Vestiva sempre elegante nonostante fosse nato in un quartiere proletario di lavoratori, anche per questo legatissimo alla sua Monaco di Baviera spesso vestiva anche il tradizionale Tracht di pantaloni di pelle alla zuava fino al ginocchio. 

Poi venne il mondiale del 1990, ed ancora l´incubo stava avvicinadosi pericolosamente, incontrare gli azzurri eventualmente in finale, lui a capo della squadra bianconera tedesca aveva intanto Voeller che giocava insieme a Thomas Bertold con la Roma, Klinsmann Matheus e Brehme giocavano a Milano, Kholer e Tommasino Hässler erano in bianconero, una squadra italiana, ma venne in aiuto dei teutonici il famoso capello di Caniggia, che sfiornado il pallone beffò lo sventurato portiere azzurro in una uscita avventata, una Zengata! L'Imperatore Franz si trovò a Roma con una parte dello stadio tedesco dagli oltre 30.000 teutonici arrivati dalla grande Germania appena riunificata, ed i restanti italiani ancora arrabbiati con i fratelli argentini per l'eliminazione della semifinale, che si affiancarono ai freddi tedeschi. Una partita bruttissima risolta solo dopo un rigore che nessun VAR o moviola avrebbe concesso, ma tutti festeggiarono lo stesso soprattutto l´Imperatore che a Roma veniva incoronato campione del Mondo. 

Ero in curva Nord, ero molto turbato dal comportamento di rivalsa degli italiani con i fratelli argentini, Maradona come sempre senza peli sulla lingua si era fatto molti "amici". Franz era a Roma, la città lo aveva accolto benissimo ma soprattutto la DFB aveva scelto ed in questo mai fu scelta migliore, di sistemarsi nel centro sportivo della Borghesiana dove io stavo iniziando a dare i miei primi calci... sorry le mie prime esperienze sportive con la Lodigiani. 

Negli anni che seguirono incontrai varie volte il famoso Rudi Voeller che veniva in ritiro con il suo Leverkusen, tantissime esperienze ancora con la Lodigiani in Germania, una scuola di vita, esperienze che poi si dimostrarono sempre utili e positive. Il nostro Franz vinse a Roma e nel piu bel centro sportivo Italiano di quel periodo, Luca Toni, Totti, Apolloni, Candreva, Emiliano Moretti, Di Michele, Florenzi, Stellone, Agostinelli, Andrea Silenzi sono solo alcuni esempi sportivi di quello che la Lodigiani sviluppava in quel periodo. La festa della notte logicamente fu lunga, si narra che le scorte sia di Birra che di vino Rosso finirono presto, una maglia della Germania ancora oggi campeggia nelle stanze della Borghesiana. Insieme a Franz 'Imperatore, siamo stati testimoni del lavoro sportivo della Lodigiani e della bellissima struttura, mentre Franz aveva finalmente vinto proprio nella nazione che sempre si era messa di traverso sportivamente nella sua vita.