Quando il Sankt Pauli era lo Starclub: storie dimenticate del Sankt Pauli

29.09.2021 20:00 di Massimo Finizio   vedi letture
Quando il Sankt Pauli era lo Starclub: storie dimenticate del Sankt Pauli

Negli anni 90 e fino ad i primi del 2000 il Sankt Pauli non era ancora conosciuto. Solo in pochi anche tra gli stessi giovani del FCSP si ricordano come erano quei tempi. Internet non era ancora molto conosciuto, mentre i soci e gli antagonisti, gli attivisti dietro le quinte lavoravano plasmando quello che piano piano sarebbe stato un modello di associazione sportiva, una leggenda di partecipazione attiva. 

In questi anni lavoravano i gruppi sportivi della AGIM da cui poi nascerá anche la AFM che raggruppa i soci "passivi", ovvero quei soci che non praticano una attività sportiva ma che sostengono solo la casa madre, la associazione di appartenenza. Erano gli anni dove noi dall´Italia partivamo in auto o in treno per arrivare in quel di Sankt Pauli, di certo non con un aereo da 9,99€ come avviene oggi comodo e borghese. Ci facevamo anche 24 ore di treno o 2 giorni di auto, magari in 3 cambiando la guida, dormendo nelle stazioni di servizio per risparmiare. L'obiettivo era di vivere il quartiere più alternativo del mondo, di arrivare allo stadio e di non preoccuparci del risultato, ma solo di vivere una giornata in uno stadio che assomigliava ad un concerto dei Clash! 

Nostalgia? Forse un po', ma resta sempre l'esperienza di un mondo che se da una parte sicuramente è passato, dall'altra ancora resiste nelle sue forme di autogestione e partecipazione dal basso. 

'Il valore della foto non è quindi nostalgico ma anche storico: trattasi di quel periodo dove i Pirati si rifacevano agli anni 60', ovvero a quando i Beatles si affermarono con la loro mitica registrazione del 1962: Live! at the Star-Club in Hamburg, Germany, e con loro anche il nostro Mino Reitano che faceva da apripista. In quegli anni i Fab Four giravano e vivevano proprio a Sankt Pauli. Quelli furono gli anni d´oro del quartiere dove nascevano e si moltiplicavano le balere, birrerie e posti da ballo ripresi anche da Alberto Sordi in uno dei suoi primi grandi film del 1956, "I Magliari". 

Lo Starclub era appunto uno di queste balere che negli anni si fece conoscere: Jimi Hendrix, Jerry Lee Lewis, i Black Sabbath ed ancora tra glia altri i Soft Machine con ancora Little Richard e tanti altri si esibirono proprio qui!  Questo era Sankt Pauli: un movimento un incontro musicale, sportivo, alternativo e soprattutto anticonformista e globale, un po' quello che oggi viene tramandato e dimenticando forse la storia che ne è il punto di partenza e fulcro di questo.

L'associazione del Sankt Pauli, consapevole della storia, riprese quindi il nome del locale che era stato distrutto da un incendio riproponendolo come parte di se e giustamente facendo rivivere in tutte le sue migliori forme. Lo Starclub quendi divenne il Sankt Pauli con lo stesso logo e nome in tutte le sue forme: in uno dei primi siti del club si vedeva lo spogliatoio della squadra simile ad una sala concerto dove su ogni posto dei giocatori, cliccando, si entrava e/o si tornava in un modo passato. La foto invece è di una tessera del club ufficiale che noi avevamo costituito in quel periodo, un bel ricordo che oggi dedichiamo a voi e a tutti i soci e tifosi del Sankt Pauli di tutto il mondo