Tuttosport: "St Pauli un modello da importare"

16.11.2023 19:41 di  Redazione StPauli   vedi letture
Tuttosport: "St Pauli un modello da importare"

Bellissimo report oggi da parte del quotidiano nazionale Tuttosport sui lavori in Commissione Sport, al Parlamento Italiano, che hanno visto protagonista TuttoStPauli e il direttore Massimo Finizio. Ringraziamo il giornalista Giorgio Dusi per lo spazio.

Domani pubblicheremo anche il servizio sulla squadra di calcio che ha conquistato l'apertura di pagina 24 (qui il link all'edizione web).

Di seguito il testo uscito sul quotidiano piemontese.

Un modello da studiare. Lo scorso ottobre Massimo Finizio, ex dirigente del St. Pauli e ora direttore di TuttoStPauli, in udienza alla Commissione Sport del Parlamento ha presentato il modello associazionistico su cui è basato il club, a partire dall’importanza dello sport di base, e non si parla solo di calcio: “Da anni in Italia siamo chiusi in un barile capitalistico, dove esiste solo la prima squadra”, spiega, “ma un tempo non era così: è stata la professionalizzazione voluta negli anni ’70 a creare questi squilibri”. Il St. Pauli, ad esempio, ha quattro squadre di calcio femminile nelle varie categorie, “ma è una cosa normale. Quando alcuni dirigenti della FIGC sono venuti a trovarmi ad Amburgo sono rimasti sbalorditi di vedere il mondo che si cela dietro alla prima squadra”. Ogni socio del club diventa membro effettivo, partecipa alle attività dell’associazione. Il Bayern Monaco ha 300mila “Mitglieder”, che si dividono in passivi e in attivi, questi ultimi sono coloro che prendono parte all’assemblea dei soci annuale, votano il presidente o il CdA solo in presenza, hanno libertà di intervento. Il celebre caso Qatar al Bayern fu sollevato da uno dei soci presenti. “Questo è un sistema che permette al tifoso di appartenere veramente al club”, aggiunge Finizio, “in Italia sei tifoso, ma sei solo un cliente che paga, di fatto non ne fai parte come accade in Germania”. Come si può traslare questo modello nel nostro paese? “Esiste già, va semplicemente allargato, diffuso. Dobbiamo trasformare l’azionariato popolare in associazionismo sportivo: esiste in tutto il mondo, tranne che in Italia. Noi proponiamo un affiancamento dell’organizzazione tedesca, che garantisce anche stabilità economica e mantiene la natura popolare e inclusiva dello sport”.