L'analisi - cosa resta delle macerie di questo derby

23.04.2023 10:35 di  Stefano Severi  Twitter:    vedi letture
L'analisi - cosa resta delle macerie di questo derby

Il St Pauli è morto, viva il St Pauli! Ci sono servite più di 24 ore per mettere a fuoco non tanto quello che è successo venerdì sera in casa degli odiati cugini bensì quello che attende ora il nostro St Pauli nel resto del campionato e in quello che verrà.

Sulla partita c'è poco da dire, è stata tutta una sagra delle porte scorrevoli, una fiera del rammarico: quando una delle migliori difese del torneo, la nostra, subisce 4 gol, significa che qualcosa si è inceppato. E quel qualcosa è l'aspetto mentale a cavallo dell'intervallo: tre gol incredibili che ci hanno mandato a terra ma non sconfitto. Un eurogol per il pareggio, un clamoroso errore in difesa nel 2-1 e un terzo con la squadra ancora sotto shock. Eppure abbiamo sfiorato lo 0-2 con Irvine, poi abbiamo sfiorato il 3-3 con Medic (errore clamoroso), forse ci sarebbe stato un rosso e un rigore a nostro favore: insomma, siamo stati artefici del nostro destino. Sapendo che, al tempo stesso, anche l'Amburgo soffriva particolarmente questa partita dal punto di vista mentale: una volta in vantaggio avremmo dovuto insistere per alimentare le loro paure. E lo stesso errore l'abbiamo commesso sul 3-2: bastava un soffio per spaventarli, per ricordargli che fanno gli sbruffoni ma hanno tantissima paura di noi. In pratica quello che abbiamo fatto alla perfezione all'andata.

Un sereno vaffanculo a Walter, il loro allenatore: questo però non giustifica la frustrazione del nostro Hürzeler che a fine partita ce l'aveva col collega avversario. Li abbiamo perculato per 4 anni quando hanno mancato clamorosamente la promozione e il ritorno in Bundesliga, ci sta che si possano vendicare. Fa parte del gioco. Detestiamo sportivamente i nostri cugini ma un derby funziona così: lasciamo il vittimismo ad altri. 

Ora guardiamo al futuro: già un anno fa si diceva che il St Pauli non fosse ancora pronto per il salto in Bundesliga e fondamentalmente è ancora vero. A distanza di un anno non ci siamo assolutamente rinforzati sotto il piano dell'organico, compiendo però passi in avanti in quello economico. La società ha recuperato liquidità dopo gli anni del Corona e soprattutto i piani per l'estinzione del mutuo per i lavori a Millerntor proseguono meglio del previsto: una solidità finanziaria maggiore potrebbe permettere qualche investimento in più nel mercato estivo rispetto alle ultime sessioni a costo zero (anzi, con flusso positivo in cassa).

Ora servono idee e programmazione. Dopo due anni sulle montagne russe abbiamo visto tante idee ma almeno il 50% di queste sbagliate (Jojo Eggstein ricorda qualcosa?) e zero programmazione. La scelta di sostituire Schultz con Hürzeler ha pagato ma sfortunatamente non è stato proposto alcun rinnovo soddisfacente all'attuale tecnico dei pirati che molto probabilmente a fine stagione lascerà Amburgo. Paqarada partirà a parametro zero - forse a Colonia, forse altrove  a seconda dei guai dei caproni - e soprattutto buona parte della svolta del girone di ritorno è arrivata grazie a giocatori arrivati a parametro zero con contratti in scadenza a fine stagione. Giocatori rivalutati e che giustamente adesso potrebbero prendere altre destinazioni.

Manca al momento una stella polare che possa guidare il St Pauli in un percorso di consolidamento nelle parti alti della classifica ed eventualmente portarlo a sostenere anche un salto in Bundesliga. Perchè - lo sappiamo tutti - andare in serie A con questa squadra comporterebbe un bagno di sangue nel prossimo anno: ci saremmo andati comunque molto volentieri ma non raccontiamocela.

Il derby ha detto che non siamo nemmeno quest'anno pronti per la Bundesliga. Va bene, accettiamolo. Ma è ora di disegnare un proteggo a lungo termine, come quello che avevamo provato ad iniziare con Schultz, poi interrotto bruscamente per i contrasti con Bornemann (ma chi gli aveva offerto il rinnovo del contratto? Erano stato i tifosi o Bornemann?).

Andiamo avanti, sempre avanti.