Sul 18 dicembre

19.12.2023 11:12 di  Roberto Consiglio   vedi letture
Sul 18 dicembre

Il 18 dicembre 2023 è stato un giorno particolarmente importante per la ricorrenza di significativi eventi storici. Quel giorno il leader sovietico Josif Stalin avrebbe compiuto 145 anni essendo nato il 18 dicembre 1878 nel piccola cittadina georgiana di Gori. Inoltre il 18 dicembre 1963 riceveva il Pallone d'Oro, il massimo riconoscimento calcistico che ogni anno viene dato al miglior giocatore di quell'anno, Lev Ivanovič Jašin: il più importante portiere che l'URSS calcistica abbia mai avuto. Il Ragno Nero, soprannome con cui era e continua ad essere conosciuto questo atleta, risulta essere ad oggi il solo estremo difensore ad essersi mai aggiudicato l'ambito premio, neanche il nostro Gigi Buffon è riuscito a ricevere tale premio. 
Il 18 dicembre 2023 il territorio dell'ex URSS è tornato alla ribalta. In quella giornata si sono svolti infatti i sorteggi per la fase ad eliminazione diretta della Uefa Europa League 2023/2024. Le partite si disputeranno nella seconda metà di febbraio 2024.

Tra i match estratti in questione ve ne è uno i particolare che ha colpito chi scrive: Shaktar Dontesk-Olympique de Marseille.

Questo interessamento è sorto per alcune questioni in particolare. Primo fra tutti è che lo Shaktar, dalla denazificazione russa dell'Ucraina iniziata a febbraio 2022, ha deciso di disputare le sue gare internazionali nello stadio dell'Amburgo: il Volksparkstadion.

Il modello associazionismo sportivo legato al St Pauli, si contrappone alla squadra di Amburgo, che spesso di dimentica di essere anch'essa una associazione popolare ci sembrava giusto mettere in evidenza che i cugini avessero dato carta bianca alla squadra ucraina per disputare le partite casalinghe internazionali nel loro impianto. In verità lo hanno dato i loro dirigenti senza chiedere il parere dei propri soci, ricevendo per questa decisione ( società ) un buon cachet. 

Ma anche dal punto di vista politica vi sono differenze non da poco tra la squadra del Donbass e quella del sud della Francia. Con i problemi cominciati nel 2014, quando le truppe ucraine diedero il via ad una vera e propria opera di derussificazione della regione a nord-ovest di Kiev, ecco che è cresciuto sensibilmente in quelle zone un movimento neo-nazista.

Si chiama battaglione d'Azov e prende come modello la figura di Stepan Bandera. Bandera fu una figura alquanto controversa soprattutto nel corso del secondo conflitto mondiale. Fu un collaborazionista delle truppe naziste, che invasero l'Ucraina dopo l'inizio della cosiddetta Operazione Barbarossa il 22 giugno 1941, ed aiutò gli eserciti nazi-fascisti nella loro lotta contro l'Armata Rossa in particolare contro gli stessi civili russi ed ucraini. 
Nonostante questo suo passato poco glorioso,  oggi, Stepan  Bandera, è stato elevato ad un vero e proprio eroe ucraino e numerose sono statue a lui dedicate in varie zone del paese con capitale Kiev. Proprio questa sua legittimizzazione ha convinto sempre di più i russi che l'Ucraina stava subendo un vero e proprio processo di nazificazione.
D'altronde questa è stata ed è tuttora una delle scuse più usate dal presidente russo, Vladimir Putin, per giustificare l'invasione del paese confinante nel febbraio 2022. 

A Marsiglia, invece, la situazione è totalmente capovolta. Suglia spalti del Velodrome, infatti, a farla da padrone tra i padroni di casa è un forte senso legato all'antifascismo che non viene mai messo in discussione e si cerca di mostrare in ogni modo possibile, sia con le buone che con le cattive.
Con le buone tramite bellissime coreografie “di parte” che quasi ogni domenica vengono preparate e mostrate nei settori più caldi dell'impianto calcistico marsigliese. Con le cattive con veri e propri agguati verso i gruppi ultras di altre squadre con varie simpatie legate all'estrema destra.
Ultimo caso successo, in ordine cronologico, è avvenuto a fine ottobre 2023 quando si doveva disputare al Velodrome, il nome dello stadio dell'OM, la partita tra la squadra di casa e il Lione di Fabio Grosso. La squadra del Lione ha, tra i suoi ultras, numerosi neofascisti che non cercano di nascondere, soprattutto in partite calde come quella con l'OM, le loro idee politiche. L'odio tra le due tifoserie è diventato talmente grande che, a fine ottobre scorso, i tifosi marsigliesi hanno assaltato il pullman della squadra ospite e ferito l'ex allenatore de “Les Gones”, Fabio Grosso.

Chissà ora cosa succederà tra tifosi di una squadra di una zona che ha elevato ad eroe nazionale un collaborazionista dei nazifascisti in Unione Sovietica, incontreranno  una squadra i cui tifosi fanno dell'antifascismo una delle basi portanti del loro stile di vita. Dobbiamo solo aspettare qualche
settimana prima che si arrivi a metà febbraio 2024.