Prima del Genoa e primi come antirazzismo: Alessio e la sua associazione

02.01.2022 20:24 di  Massimo Finizio   vedi letture
Prima del Genoa e primi come antirazzismo: Alessio e la sua associazione
© foto di Archivio Assata Shakur

Negli anni 90 il movimento sportivo italiano cercava sponde dove potersi appoggiare per prendere nuove idee associative. Quando verso la fine degli anni 90 vennero organizzati i primi Mondiali Antirazzisti a Montecchio (RE), tra i primi partecipanti, logicamente oltre ai Pirati, vi erano molti tifosi italiani che non si riconoscevano nel dilagare dei fenomeni razzisti e disgreganti che stavano sempre di più prendendo piede negli stadi italiani. 

Anche Alessio Abram era tra questi, allora con la sua fidanzata, poi moglie Antje, tifosissima dei Pirati e che aveva in pratica attaccato quella malattia che anche noi abbiamo "contratto". Erano anni senza internet (e anche, per fortuna, senza tante fesserie che si leggono) senza cellulari, ambiente goliardico e sociale. Spesso alcuni dei nostri pirati visitavano la curva dell´Ancona che in quel periodo viveva un buon momento e che veniva frequentata logicamente dal nostro Alessio. L'antirazzismo veniva vissuto giorno dopo giorno, tanto che Alessio ebbe l´idea di portare il modello aggregativo del Sankt Pauli anche ad Ancona, fondando l'Associazione sportiva Assata Shakur intitolata al nome della militante delle pantere nere americane. 

L'Assata Shakur aggrega e sostiene in questo modo tantissime ragazzi e ragazze, grazie ai tanti sport che è andato nel tempo praticando: oltre al calcio e alla sua palestra popolare, ha dimostrato che i valori sportivi appartengono a tutte le persone di qualsiasi provenienza, uguaglianza, libertà, socialità, solidarietà. Lo sport visto come condivisione di quei principi da Alessio attecchì in tutte le Marche, dando origine giustamente a tante associazioni che in quegli anni si andavano mano a mano fondando. Iniziava a farsi conoscere il Sankt Pauli ed anche Alessio ha dato una buona mano con i suoi compagni di Ancona. 

Verso la fine degli anni '90 frequentavano erano infatti tantissimi gli affezionati italiani che singolarmente venivano a vedere e seguire le gesta piratesche, purtroppo senza addentrasi nella organizzazione interna della associazione sportiva del Sankt Pauli come invece fatto (e riproposto) molto bene Alessio. Saltuariamente vi erano visite da Cosenza, Campobasso, Torino Roma, dalla Toscana e dal Nord Est, mentre tra la fine degli anni '80 e gli inizi degli anni '90 fu Valerio Marchi (Link il romanista).

Valerio fu anche il primo a scrivere della subcultura del nord Europa ed in particolare del Sankt Pauli e nella sua libreria Internazionale a San Lorenzo a Roma fu anche il primo a poter vendere ufficialmente il materiale dei Pirati. Un nostro fondatore sia delle Brigate Garibaldi che di Tuttostpauli abbiamo poi scoperto essere parente del grande Valerio: come dire, tutte le vie portano a Sankt Pauli. 

Questo nostro breve report è dedicato a tutte quelle persone che hanno sempre combattuto contro il razzismo come Valerio Marchi (1955 - 2006) e a chi come Alessio Abram invece continua ancora oggi a combattere le discriminazioni! 

Sempre tutti uniti con il Sankt Pauli!