Via il VAR

Merz contro il VAR: “Meglio fidarsi degli arbitri che dello show business”
Il cancelliere tedesco Friedrich Merz, grande tifoso del Borussia Dortmund ed ex membro del consiglio di sorveglianza del club, ha dichiarato alla trasmissione ARD Caren Miosga di non avere nulla in contrario all’abolizione del VAR: «Non avrei niente in contrario se lo si abolisse e ci si affidasse di nuovo alle decisioni degli arbitri».
Merz ha precisato che si tratta di «una questione complessa», riconoscendo da un lato l’utilità di correggere alcuni errori, ma ammettendo anche che «nel desiderio di totale perfezione si è probabilmente superato un limite».
Già un anno fa su tuttostpauli.com avevamo scritto che “lo sport è emozione, velocità ed anche errore”. E le parole di Merz sembrano confermare esattamente quella visione: la rincorsa ossessiva alla perfezione tecnologica ha finito per snaturare la spontaneità del gioco, trasformando il calcio in un esercizio di burocrazia più che di passione.
Il VAR, nato per ridurre gli errori arbitrali, ha spesso ottenuto l’effetto contrario: tempi lunghi, decisioni incomprensibili e un crescente senso di distanza tra chi gioca e chi guarda. E alla fine, viene da pensare che sarebbe meglio tornare a fidarsi degli arbitri, accettando che l’errore fa parte del gioco — e che il calcio, prima di tutto, non dovrebbe mai diventare puro show business.
Bundeskanzler Friedrich Merz, ein bekennender Fan von Borussia Dortmund und ehemaliges Mitglied des Aufsichtsrats, sagte in der ARD-Sendung „Caren Miosga“, er hätte „nichts dagegen, wenn man den VAR wieder abschafft und den Entscheidungen der Schiedsrichter vertraut“.
Merz betonte, dass es sich um „eine schwierige Frage“ handele, und erklärte, dass beim „Wunsch nach totaler Perfektion die Grenze wohl überschritten worden sei“.
Schon vor einem Jahr hatten wir auf tuttostpauli.com geschrieben, dass „Sport Emotion, Geschwindigkeit und auch Fehler ist“. Die Worte von Merz bestätigen genau diese Haltung: Der technologische Perfektionswahn hat die Spontaneität des Spiels verfälscht und den Fußball zu einem bürokratischen Produkt gemacht, dem die Leidenschaft entgleitet.
Der VAR, ursprünglich eingeführt, um Fehlentscheidungen zu reduzieren, hat oft das Gegenteil bewirkt: lange Unterbrechungen, unklare Entscheidungen und eine zunehmende Entfremdung zwischen Spielern und Fans. Am Ende bleibt der Gedanke, dass man sich besser wieder auf die Schiedsrichter verlassen sollte – Fehler gehören zum Spiel, und Fußball darf niemals reines Showbusiness werden.