Augusta Vindelicum: la nuova maglia di Augusta ricorda le origini romane

12.08.2025 23:59 di  Redazione StPauli   vedi letture
Augusta Vindelicum: la nuova maglia di Augusta ricorda le origini romane
© foto di Fc Augsburg

Noi dimentichiamo le tradizioni e la storia; in Germania, invece, tutto questo non viene dimenticato. Anzi, ricordano e l’Augusta (Augsburg) ha presentato la nuova maglia da gioco: tutte riprendono lo stile a cui sia i tifosi che la città stessa e la società si ispirano, ovvero l’antica Roma. Dal titolo Augusta Vindelicum, con caratteri che richiamano le antiche lettere romane, ricordano il nome della fondazione della città, avvenuta circa dieci anni a.C., con una piccola guarnigione romana di circa 3.000 soldati della Legione III Italica inviata da Marco Aurelio. Il colore riprende l’antico rosso romano imperiale.

Nella squadra in cui giocò e iniziò la carriera Helmuth Haller, i tifosi più caldi, gli ultras, si ritrovano dietro la porta della Curva Nord sotto lo striscione con il nome di Legio Augusta, esibendo il tricolore verde, bianco e rosso. La città fu intitolata all’Imperatore Augusto, come molte altre dell’epoca: ricordiamo anche Augusta Taurinorum, oggi Torino.

La linea delle maglie di quest’anno è stata presentata l’8 agosto, data che ricorda il giorno della fondazione della prima associazione sportiva che poi portò all’attuale FC Augsburg, avvenuta proprio l’8 agosto 1907 con l’Alemannia di Augsburg. Oggi la società conta oltre 30.000 soci nelle varie discipline sportive.

Madrina della presentazione è stata la celebre signora di Mats Hummels, Nicola Cavanis, fervente tifosa della Legione Augusta. Inutile dirlo: le maglie sono andate a ruba e le file per accaparrarsene una sono state chilometriche, tanto che la società ha dovuto attingere alle riserve e produrne molte più di quelle inizialmente previste.

Paese che vai, modella che trovi: la storia è sempre la stessa, tradizione e storia alla base di tutto. Purtroppo, in Italia cambiamo loghi, nomi e spesso colori delle squadre, prendendo da Walt Disney fantomatici modelli o figure da portare sul campo — magari geroglifici giapponesi o simboli che non hanno nulla a che fare con la storia del calcio e della squadra. Eppure, ci vuole poco: lo abbiamo sempre sotto il naso, ma non lo vediamo.

Wir vergessen Traditionen und Geschichte; in Deutschland hingegen wird all das nicht vergessen. Im Gegenteil, man erinnert sich, und Augsburg hat das neue Trikot vorgestellt: alle greifen den Stil auf, an dem sich sowohl die Fans als auch die Stadt selbst und der Verein orientieren – das antike Rom. Unter dem Titel Augusta Vindelicum, mit Buchstaben, die an antike römische Schriftzeichen erinnern, gedenkt man des Namens der Stadtgründung, die etwa zehn Jahre v. Chr. mit einer kleinen römischen Garnison von rund 3.000 Soldaten der Legio III Italica unter Kaiser Mark Aurel erfolgte. Die Farbe greift das alte römisch-imperiale Rot auf.

In der Mannschaft, in der Helmuth Haller spielte und seine Karriere begann, stehen die leidenschaftlichsten Fans, die Ultras, hinter dem Tor der Nordkurve unter dem Banner mit dem Namen Legio Augusta und zeigen die Trikolore in Grün, Weiß und Rot. Die Stadt wurde wie viele andere ihrer Zeit zu Ehren des Kaisers Augustus benannt: man erinnere sich auch an Augusta Taurinorum, das heutige Turin.

Die Trikotlinie dieses Jahres wurde am 8. August vorgestellt, ein Datum, das an die Gründung des ersten Sportvereins erinnert, aus dem später der heutige FC Augsburg hervorging. Dies geschah am 8. August 1907 mit der Alemannia Augsburg. Heute zählt der Verein über 30.000 Mitglieder in den verschiedenen Sportarten.

Patin der Vorstellung war die bekannte Frau von Mats Hummels, Nicola Cavanis, eine leidenschaftliche Anhängerin der Legio Augusta. Es braucht kaum erwähnt zu werden: Die Trikots waren im Nu vergriffen, und die Schlangen, um eines zu ergattern, waren kilometerlang, sodass der Verein auf Reserven zurückgreifen und weit mehr produzieren musste als ursprünglich geplant.

Anderes Land, anderes Model: die Geschichte ist immer dieselbe – Tradition und Geschichte als Grundlage von allem. Leider ändern wir in Italien Logos, Namen und oft sogar die Farben der Mannschaften und übernehmen aus Walt Disney erfundene Figuren oder Symbole – vielleicht japanische Hieroglyphen oder Zeichen, die nichts mit der Geschichte des Fußballs und des Vereins zu tun haben. Dabei bräuchte es so wenig: es liegt uns ständig vor der Nase, und doch sehen wir es nicht.