E se le squadre italiane fossero associazioni tedesche? Roma, Lazio e le altre

13.01.2023 12:59 di Roberto Consiglio   vedi letture
E se le squadre italiane fossero associazioni tedesche? Roma, Lazio e le altre
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© foto di Daniele Mascolo/PhotoViews

Repressione, repressione, repressione. E' questo il solo modo scelto, in Italia, negli ultimi mesi per contrastare qualsiasi forma che, secondo il governo neoliberista guidato da Giorgia Meloni, mette a rischio la sicurezza “degli italiani”, anche se anche i governi precedenti non hanno fatto nulla per migliorare lo Sport. 

I fatti che vedono protagonisti i tifosi laziali a Lecce ed i tifosi romanisti e napoletani sulla Autostrada del Sole ne sono l'esempio più lampante. I primi, dopo i cori razzisti partiti dal settore ospiti da loro occupato allo stadio Via del Mare, si sono visti chiudere il settore più caldo dell'Olimpico nella partita contro l'Empoli: la Curva Nord.

Gli altri, invece, stanno ancora cercando di capire il loro destino. Ma dopo quello che è successo domenica scorsa, sulla più importante arteria autostradale del Belpaese, ci sta chi sta pensando di vietare, ai tifosi giallorossi e ai partenopei, tutte le trasferte in Italia da qui alla fine del campionato in corso.

Una mano dura che probabilmente non porterà per l'ennesima volta da nessuna parte, visti anche i precedenti degli anni passati, ad esempio quelli legati alla introduzione della contestatissima Tessera del Tifoso per volere dell'allora ministro dell'Interno Roberto Maroni. Questa tessera doveva, almeno nei fatti, mettere un freno alla violenza dilagante negli stadi... sappiamo tutti il buco nell'acqua totale che ne è seguito e che non ha certo messo fine al problema, anzi.

Nessuno, a parte questa repressione perenne, non sa, o non vuole, prendere delle decisioni serie per contrastare il fernomeno della violenza degli stadi senza dover far diventare, anche l'Italia, una sorte di seconda Inghilterra. Dalle parti di Londra infatti, durante il periodo in cui governava la conservatrice Margareth Tatcher, si decise di reprimere il movimento hooligans senza se e senza ma.

Sotto gli occhi di tutti si pensa che gli stadi inglese siano gli impianti migliori del mondo, sicuramente sono parecchio tristi per quel ce riguarda il calore del pubblico nel corso delle numerose partite giocate ogni settimana. Il calcio senza il calore e la passione dei suoi tifosi, d'altronde, non può essere considerato più “lo sport più bello del mondo”. 

Altra storia invece è quella del modello tedesco che nasce invece a Sankt pauli, una alternativa al modello inglese, fatta non di repressione represione repressione ma di partecipazione ! Per cui ci sarebbe ma, a Roma e dintorni, nessuno pare conoscerlo. Proviamo noi a dire due parole su ciò che è avvenuto in Germania dove, nonostante gli stadi pieni in ogni categoria e durante ogni partita, i problemi legati alla violenza negli stadi sono praticamente nulli. La media di spettatori in Germania in tutte le categorie è superiore a tutte le leghe Europee. 

Sto parlando della cosiddetta Carta di Amburgo, sottoscritta nella primavera del 2022. A firmare questo patto, nella città capitale della Lega Anseatica, sono stati gli Assessori regionali dello Sport in presenza del Ministro signora Nancy Faeser accompagnata anche dal Presidente del Comitato Olimpico tedesco Thomas Weikert e dal Presidente della FIGC tedesca (DFB, ndr) Bernd Neuendorf.

In tale carta sono stati posti i principi secondo cui lo sport di base e popolare sarebbe una ottima base per risolvere i numerosi problemi che ancora oggi, nel 2023, affliggono il mondo del calcio italiano, e non solo.

Con una pratica sportiva a 360° infatti, che non prova a coinvolgere i tifosi solamente durante i 90 minuti del match, si farebbero crescere determinati valori. Tra questi possiamo citare riavvicinamento e coesione, ma anche tolleranza e solidarietà oltre a equilibrio, resilienza e qualità della vita. Con la pratica sportiva insomma, in Germania, si è arrivati al superamento di differenze e riserve, alla promozione dello stare insieme, della partecipazione, della comprensione e del rispetto in ampie fasce della popolazione.

Inoltre i famosi SLO in Italia non servono a nulla, la UEFA ed anche la UE desiderano che anche la nostra penisola si allinei alle direttive, creando coordinamenti che lavorino con i soci dei club delle associazioni sportive, ricreando la base sportiva proprio che 

ha fatto rinascere il tifo non becero in Germania dove la gente canta e balla per 90 ed anche 120 minuti, spettacoli in tutti gli stadi per donne bambini che sono tornati negli stadi, senza violenze e senza razzismi. Non é difficile basta volerlo. Fatti non parole. 

Ciò ha creato valori come identificazione e solidarietà con la comunità e la democrazia. Una situazione quasi utopistica in Italia visti gli ultimi eventi avvenuti. 

Sarebbe troppo bello se avessimo i nostri bei club di Lazio e Roma, ricreando la base per il Frosinone, per il Latina, la Viterbese, le terze squadre, la base di calcio popolare, ricreando tra le tante ex soprattutto le sezioni di atletica leggera che vide la AS Roma vincere gli scudetti femminili nel 1958 e 1961, nella Pallanuoto maschile nel 1954, per la SS Lazio invece sostenere anche lo sport di base ricreando le terze e quarte squadre, tornando a vincere scudetti nell'hockey su prato (2005), nella pallanuoto (1945 + 1956), cricket 2 scudetti uno sport tra i più antichi in Italia sin dalle origini, senza dimenticare che Carlo Pedersoli (cioè Bud Spencer) andava alle Olimpiadi ed era della SS Lazio Nuoto e che Fausto Coppi vinceva nel ciclismo con la maglia della Lazio. Come le associazioni sportive tedesche che includono e praticano sport dal basso e riempono gli stadi, la speranza, anche in questo caso, è sempre l'ultima a morire.