Tuttostpauli con i portuali di Genova: armi respinte, solidarietà in porto

Il 9 agosto 2025 il Porto di Genova ha dato un segnale forte.
Il materiale bellico destinato alla nave Bahri Yambu non è stato caricato. L’azione di blocco, dichiarata e rispettata dalla FILT-CGIL Genova e dalla CGIL Genova, con l’impegno dei lavoratori della Culmv e del Terminal GMT, ha costretto le autorità a far portare fuori dal porto quei carichi di guerra. Un risultato concreto, non un semplice slogan: la dimostrazione che quando lavoratori e sindacati scelgono di dire “no”, le armi restano a terra.
Noi di Tuttostpauli conosciamo bene il valore di queste battaglie.
Abbiamo visitato i portuali genovesi, visto il loro impegno e la loro determinazione, e sappiamo che questo non è un gesto isolato: è parte di una lunga tradizione di lotta contro traffici di morte e per la dignità del lavoro. Esattamente quello che il FC St. Pauli, il nostro mondo e la nostra comunità, hanno sempre sostenuto: il calcio non è mai neutrale, e nemmeno i porti lo sono.
Per questo appoggiamo apertamente la lotta dei lavoratori di Genova e di tutti i porti italiani ed europei che scelgono di non essere complici delle guerre altrui.
Il comunicato della FILT-CGIL nazionale conferma che il blocco continuerà anche in altri scali: un segnale di resistenza civile che merita sostegno concreto, non solo applausi a distanza.
Dal Millerntor al Porto di Genova, la stessa voce:
No alle armi, sì alla solidarietà.
Tuttostpauli: An der Seite der Hafenarbeiter von Genua – immer gegen den Krieg
Am 9. August 2025 setzte der Hafen von Genua ein starkes Zeichen.
Das für das Schiff Bahri Yambu bestimmte Kriegsmaterial wurde nicht verladen. Die von FILT-CGIL Genua und CGIL Genua erklärte und von den Arbeitern der Culmv und des Terminals GMT umgesetzte Blockade zwang die Behörden, diese Kriegsgüter aus dem Hafen zu entfernen. Ein greifbares Ergebnis, kein bloßes Schlagwort: der Beweis, dass Waffen am Boden bleiben, wenn Arbeiter und Gewerkschaften „Nein“ sagen.
Wir von Tuttostpauli kennen den Wert solcher Kämpfe genau.
Wir haben die Hafenarbeiter in Genua besucht, ihr Engagement und ihre Entschlossenheit gesehen und wissen, dass dies keine isolierte Aktion ist: Es ist Teil einer langen Tradition des Widerstands gegen den Handel des Todes und für die Würde der Arbeit. Genau das, wofür der FC St. Pauli, unsere Welt und unsere Gemeinschaft immer standen: Fußball ist niemals neutral, und Häfen sind es auch nicht.
Daher unterstützen wir offen den Kampf der Arbeiter von Genua und aller italienischen und europäischen Häfen, die sich weigern, Komplizen fremder Kriege zu sein.
Die Mitteilung der nationalen FILT-CGIL bestätigt, dass die Blockade auch in anderen Häfen fortgesetzt wird: ein Signal zivilen Widerstands, das konkrete Unterstützung verdient – nicht nur Applaus aus der Ferne.
Vom Millerntor bis zum Hafen von Genua dieselbe Stimme:
Keine Waffen, ja zur Solidarität.